Marco Galvagni
- 21/03/2024 14:38:00
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Una poesia notevole in cui esprimi tutta la tua rabbia con metafore belle e adeguate. Mè piaciuto molto lincipit della terza strofa in cui scrivi "Sono ancora bambina col dito/in bocca," e limmagine emblematica del "toporagno" che prelude ad una notevolissima chiusa. Buona giornata, Annalisa.
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Franca Colozzo
- 20/03/2024 22:47:00
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La terra trama sempre per chi è più rivolto al cielo e meno si crogiola nel suo fango. Siamo tutti impastati di fango, ma cè chi guarda più alle stelle di cui siamo comunque figli. Realisticamente parlando, preferisco librarmi in aria o immergermi nel mio mare: acqua ed aria sono materia più rarefatta, ad esse sono legate dalla mia primigenia natura di pesce o uccello (evoluzione della specie, ammesso che Darwin abbia ragione). Lanima gemella è pur sempre una chimera, ma non cessiamo mai di cercarla. Un grande abbraccio.
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Livia
- 20/03/2024 21:27:00
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Mi piace molto la tua scrittura, sempre appassionata e ricca di metafore. Attraversare la vita come un toporagno è di una essenzialità cruda e realistica. Quando la vita sottrae o comunque disincanta, riesce al contempo ad aggiungere il senso concreto della sopravvivenza. Buona serata Annalisa.
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